Momenti di trascurabile felicità

Francesco Piccolo li chiama “Momenti di trascurabile felicità”. Sono quei momenti impercettibili, passeggeri, volatili, che tuttavia generano una piccola scintilla di piacere, di soddisfazione, che allieta istanti più o meno lunghi della nostra vita. Spesso non li condividiamo con gli altri per pudore, o perché la sensazione di leggerezza che ci danno è frutto di quel pizzico di cinismo che alberga in ciascuno di noi, e che ci porta a godere del disagio altrui a fronte di una piccola soddisfazione personale. Infilare il braccio in fondo al frigo del supermercato pensando di essere più furbi degli altri accaparrandosi il prodotto con la scadenza più lontana; scoprire che il proprio compagno, o compagna, condivide con te l’esigenza di dormire ciascuno nel suo lato del letto; rimanere nella propria città deserta in pieno agosto e godere nel sentirla, una volta tanto, tua; provare soddisfazione nel costatare che un tuo amico ha ripreso tutti chili persi con una dieta miracolosa che non sei mai riuscito a fare. Una rassegna, insomma, di atteggiamenti umani condivisi in qualche modo da tutti, che con umorismo ci porta a riflettere su quei momenti preziosi eppure vissuti senza essere assaporati abbastanza, tanto da considerare “trascurabile” la felicità che ne deriva. Ma può davvero essere trascurabile un solo istante di felicità?

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