Il mistero Henri Pick
- di David Foenkinos

Siamo a Cruzon, in Bretagna, dove, grazie all’amore e alla dedizione per i libri di Jean-Pierre Gourvec, nasce in un angolo della biblioteca comunale da lui gestita una sezione dedicata ai libri rifiutati dalle case editrici. Sono gli autori stessi che devono consegnarli alla biblioteca di Jean Pierre, è l’unica regola per essere accolti. L’idea del bibliotecario piace e molti sono coloro che, delusi dalle porte in faccia degli editori, lasciano in consegna la loro creatura incompresa. Quella di Cruzon continua ad essere per tutti “la biblioteca dei manoscritti rifiutati” anche dopo la morte di Jean Pierre quando a portare avanti il lavoro rimane la sua aiutante, Magali Croze.
Saranno Delphine, una giovane e brillante editor originaria di Cruzon, ed il suo fidanzato Frederic a ritrovare nella biblioteca che fu di Jean Pierre un manoscritto inedito nel quale riconoscono i tratti di un capolavoro letterario. Il romanzo si rivela inaspettatamente scritto dalla penna di Henri Pick il pizzaiolo del paese del quale nessuno, neppure la moglie e la figlia, avevano mai colto una minima attitudine o interesse per la scrittura. Il libro avrà un successo enorme, diventerà un vero e proprio caso letterario, ma non solo. Attorno ad esso si creerà un’ aura di mistero. Qualcuno in particolare si chiederà: è davvero possibile che Henri Pick sia riuscito a scrivere un romanzo, anche molto buono, in totale segreto celando per una vita intera la sua dote?
Il romanzo è molto scorrevole e la trama gode di una certa originalità legata alla centralità più che dei personaggi stessi di tutto ciò che gira attorno al mondo dei libri. Dalla passione innata di chi trova nell’amore per i libri la propria realizzazione e costruisce attorno ad essi uno stile di vita, alla critica rivolta al mondo dell’editoria ed ai suoi criteri di selezione ispirati a spietate logiche commerciali più che ad un reale giudizio di qualità. Sì, direi che il reale protagonista del romanzo è il libro. E’ come se l’autore avesse voluto costruire una storia attorno al mondo di chi scrive e di chi legge, non solo dicendoci a quanti livelli i libri possono catturare il nostro interesse e occupare il nostro tempo, ma rivelando al lettore il complesso mondo che si cela dietro allo stampato che ci troviamo tra le mani. L’esasperazione di chi non riesce a mettere su pagina ciò che sente di dover dire, o di chi invece ci è riuscito non corrisposto però dai lettori o dagli editori. E ancora la spietata competizione ed il peso del mondo della critica.
“… il problema non era amare o non amare la lettura, ma riuscire a trovare un libro che ci somiglia. Chiunque può adorare la lettura, a patto di avere tra le mani il libro giusto, quello che gli piacerà, che gli parlerà e da cui non riuscirà più a staccarsi”.
“Si pensa ingenuamente che pubblicare sia una benedizione. Sono tante le persone che sognano di riuscirci un giorno, ma c’è un destino più crudele della delusione di non andare in stampa: pubblicare e restare nel più completo anonimato. Nel giro di qualche giorno il tuo libro sparisce dalla circolazione e ti ritrovi a vagare pateticamente da una libreria all’altra, alla ricerca di una prova che dimostri che non si è trattato solo di un sogno”.
“ In un modo o nell’altro, i lettori tendono a riconoscersi sempre tra le pagine dei libri. Leggere è un piacere totalmente narcisistico. Inconsciamente, cerchiamo gli elementi che ci somigliano…ci sarà sempre un lettore che dirà: è incredibile ha descritto la mia vita!”.
Dal romanzo è tratto anche il film omonimo di Rémi Bezancon disponibile su Chili, Google Play e CG Digital.
Un commento
Valerio
Ciao bellissima recensione! Ora sì che sono curioso di leggerlo! 😀