Il Covid 19 entra nelle serie tv

In questi giorni sto vedendo la quinta serie di This is Us su Sky. Ci tengo a confermarvi che per me si tratta della serie televisiva meglio riuscita in termini di coinvolgimento emotivo: la naturalezza con la quale si entra nelle vite dei protagonisti e si è portati a condividere ogni aspetto del loro presente e futuro, le scelte, i sentimenti, le follie, regala momenti di evasione empatica davvero preziosa.
Ma, aldilà del giudizio positivo, si è trattato della prima serie attualizzata al tempo del Covid 19 che ho visto. I protagonisti portano la mascherina, tengono il distanziamento sociale, fanno tamponi, parlano della pandemia come di qualcosa che condiziona le proprie azioni quotidiane. Devo dire che questa scelta mi ha colto di sorpresa, non ci sono abituata e forse non voglio esserlo. Capisco la volontà di mantenere il racconto vicino a ciò che lo spettatore sta vivendo, ma vedere riproposta sullo schermo la vita in pandemia è stato come immortalare qualcosa dalla quale cerchiamo costante evasione proprio per trovare la forza di andare avanti (del resto le serie tv ci hanno aiutato molto a riempire le lunghissime giornate del lockdown!). O ancora come quando inosservati ci scattano una foto e nel vederla prendiamo coscienza di come siamo dal di fuori, di come gli altri ci vedono. E se, come nel caso della pandemia, stiamo vivendo in attesa che quel pezzo di vita immortalato passi prima possibile, beh la vista di quella foto non può che generare un po’ di amarezza, scansando al contempo anche se in piccola parte la leggerezza che cerchiamo. Non mi pare che indossare la mascherina abbia aggiunto qualcosa alla storia di Randal, Kate e Kevin o che le limitazioni imposte dalla pandemia abbiano condizionato la loro vita. C’è davvero bisogno di rendere il Covid co-protagonista di un racconto nel quale non riveste di fatto nessun ruolo? Se potessi esprimere una personale preferenza sarebbe che questo sgraditissimo ospite del nostro presente non ci derubasse ancora, che gli autori decidano di preservare l’angolo di evasione che tutti ci riserviamo seduti sul nostro divano, davanti al nostro schermo, lasciando fuori dalla porta di casa gel igienizzanti, mascherine e distanziamento. Voi cosa che ne pensate?